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Chiesa di Santa Maria Maddalena

La Parrocchia del Sacro Cuore e di Santa Maria Maddalena che noi oggi possiamo ammirare in tutto il suo splendore non è purtroppo l'originaria struttura architettonica dedicata a San Severino, realizzata nel 1540 in Piazza Maio, e rasa al suolo dal terremoto del 1883.

L'impianto attuale lungo il Corso Garibaldi di Casamicciola Terme, venne costruito tra il 1984, anno della posa della prima pietra dall'allora Monsignor Giuseppe Candido, vescovo di Ischia, ed il 1986, anno della solenne inaugurazione, grazie alla caparbietà del parroco Giuseppe Morgera, che sollecitò i consiglieri comunali ad accellerare i tempi di assegnazione dell'appalto all'impresa costruttrice.

Il prospetto principale preceduto da una scalinata ed un ampio giardino ai lati, è tripartita da esili lesene di cui la sezione centrale inquadra il portale d'ingresso al tempio.

L'impianto interno a pianta basilicale coperto da soffitto a cassettoni, risulta diviso in tre navate, lungo le quali sono disposti sei altari, tre per ogni lato, ed uno centrale inquadrato da un'abside semicircolare, in marmi policromi proveniente dalla vecchia chiesa, sovrastato dalle statue del Sacro Cuore di Gesù e di Santa Maria Maddalena.

L'area presbiteriale risulta separato dal piano di calpestio della chiesa riservato ai fedeli mediante una balaustra in marmo impreziosita da colonne preceduta da tre gradini marmorei.

Oltrepassato l'ingresso ci dirigiamo lungo la navata sinistra dov'è ospitata la tomba del Venerabile Servo di Dio, Giuseppe Morgera, seguita dal primo altare sovrastato da una statua di Giuseppe Morgera, da un secondo altare con Crocifisso di legno scolpito e dipinto risalente alla prima metà del XIX secolo.

Dell'antica chiesa distrutta dall'ira del terremoto, si conserva un meraviglioso fonte battesimale di marmo realizzato nel XVIII secolo.

Lungo la zona del transetto, da ambo i lati, sostano due altari ciascuno impreziosito da un dipinto del XIX secolo, raffigurante uno l'Assunzione, e l'altro la Vergine portata in cielo da due angeli. Inoltre vi è una Pietà, con il Cristo adagiato in un lenzuolo, in compagnia delle tre Marie, San Giovanni e Giuseppe d'Arimatea; segue una teca entro cui si conserva una Maria Maddalena Penitente a mezzo busto databile al 1730.

Ci spostiamo lungo la navata destra dove si possono ammirare altre opere d'arte, tra cui una scultura lignea rappresentante Sant'Emidio, la tomba di monsignor Carlo Mennella, ed una Trinità, con il Cristo morto, avvolto nel suo manto bianco, con un putto che gli bacia la mano destra ed una colomba sulla sinistra che vola a portargli un messaggio.

Splendide anche le opere sacre custodite nei locali della sacrestia, tra cui:

  • un mobile di legno della fine del XIX secolo impreziosito da tre teche contenenti altrettate statue raffiguranti i Santi Anna, Michele e Lucia della seconda metà del XVIII secolo;
  • tre teche con statue dell'Addolorata, dell'Immacolata, e dell'Assunta;
  • un altare di legno dipinto a finto marmo;
  • infine, un dipinto raffigurante la Madonna con Bambino e Santi risalente alla seconda metà del XVIII secolo.

Nelle stanze adiacenti la sacrestia si conservano una scultura lignea di San Giovanni Giuseppe della Croce, ed un dipinto settecentesco con Tobiolo e l'Angelo.

 

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