Chiesa di San Sebastiano
La Chiesa di San Sebastiano denominata altresì Chiesa di Sant'Antonio Abate dal nome della strada su cui sorge, nel cuore della Forio medioevale, affonda le sue origini nel lontano 1321, quando altro non era che una piccola cappella intitolata al Santissimo Nome di Maria e di Sant'Antonio Abate, voluta da Giacinto di Colantonio come ex voto.
Il tempio si componeva di un piccolo ambiente a pianta quadrata coperto da una cupola, inadatto ad ospitare un numero consistente di fedeli, per cui tra il 1825 ed il 1850 furono necessari interventi di ampliamento e rifacimento, al termine dei quali assunse le dimensioni attuali.
Distrutta dal sisma del 1883, la chiesa venne ricostruita in legno e ferro.
Il prospetto principale in rosa pastello presenta un livello inferiore contraddistinto da due ordini di paraste divise da cornici marcapiano che inquadrano il portale centrale, ed un livello superiore suddiviso, mediante lesene ioniche, in tre sezioni di cui quella centrale ospita una finestra; completa il tutto un timpano di forma triangolare alla sommità, ed un campanile cuspidato sul lato sinistro.
L'interno è stato realizzato su un impianto a pianta centrale a croce greca con una sola navata, coperta da una cupola di notevoli dimensioni.
Il percorso di visita alla chiesa ha inizio dalla parete sinistra della a partire dall'ingresso, oltre il quale si noti un dipinto raffigurante l'Annunciazione dono della famiglia D'Ascia, opera di Alfonso Di Spigna; segue un acquasantiera a forma di conchiglia impreziosita da uno stemma nobiliare a sei palle, mentre in alto, sulla cantoria è presente un organo in legno realizzato nel 1895 da Giuseppe Galasso.
Spostandoci lungo la parete destra si osservi un dipinto risalente alla seconda metà del Settecento, raffigurante la Gloria della Trinità con la Vergine ed i Santi Gerolamo e Sant'Antonio Abate, ed una seconda acquasantiera a forma di conchiglia impreziosita da uno stemma nobiliare a sei palle.
Sul fondo si apre la zona presbiteriale con l'altare maggiore in marmi policromi datato 1823, alle cui spalle si estende l'area absidale dov'è accolta in una nicchia la scultura lignea di San Sebastiano, collocabile intorno alla metà del XVII secolo.
Il patrimonio storico-artistico custodito nella chiesa comprende altresì le seguenti opere:
- la statua della Madonna Addolorata rivestita da una clamide ricamata a sbalzo con fili d'oro;
- la statua di San Vito;
- la statua di San Sebastiano martire;
- infine, una tela raffigurante San Michele Arcangelo che distrugge gli angeli ribelli, attualmente in deposito, ma per lungo tempo conservata in chiesa.