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Chiesa di Santa Maria Visitapoveri

La Chiesa della Madonna delle Grazie denominata altresì Chiesa di Santa Maria Visitapoveri, è situata in Piazza Municipio a Forio ed affonda le sue origini nel lontano 1601, anno di realizzazione della Confraternita omonima, testimoniata dal rinvenimento di un testamento appartenente a Caterina Catalano, donatrice di tutti i suoi beni alla congrega, promotrice di un'intensa attività spirituale e di mutuo soccorso verso tutti, in particolare poveri e bisognosi.

La furia di un incendio propagatosi nel 1670 all'interno dei locali dell'oratorio non fece arrendere la confraternita che nel giro di pochissimo tempo ricostrì tutto e ripartì con il culto. Al Settecento risalgono i lavori di ristrutturazione, che interessarono la facciata, l'allestimento della cantoria per consentire la collocazione dell'organo e la realizzazione di meravigliosi stucchi ad opera dell'artista Francesco Starace. 

Il prospetto principale riassume di per sè la grandiosità e la bellezza della chiesa, contraddistinto da una duplice facciata di cui una introduce al cortile, mentre l'altra all'interno del tempio. La prima facciata che il visitatore ammira prima ancora di raggiungere il sagrato, sorse nel 1660, presenta uno stipite in piperno impreziosito da scanalature sovrastato da un frontone spezzato entro cui è inserito un ovale in mattonelle maiolicate raffigurante la Madonna delle Grazie. Oltrepassato il cortile, si apre il secondo prospetto di forma rettangolare contraddistinto da un portale centrale sovrastato da due finestre tra cui è inserita una meridiana e nella sezione superiore da due pinnacoli fiancheggianti l'edicola di gusto fanzaghiano. 

L'interno della chiesa ospita una sola navata fiancheggiata da due stalli lignei a formare il coro, realizzato nel 1829, anno della nomina della Congregazione ad Arciconfraternita, formato da una triplice fila di sedili con parapetti a balaustri intervallati da gradini. Il presbiterio accoglie una sola fila di sedili con parapetti e parte dorsale decorata da borchie e da un timpano spezzato, coperto da volta a botte con lunette impreziosite da splendidi stucchi e sei dipinti del pittore Alfonso Di Spigna raffiguranti, partendo dall'ingresso:

  • l'Immacolata (primo della parete destra);
  • l'Annunciazione (secondo della parete destra);
  • lo Sposalizio Mistico (terzo della parete destra);
  • l'Assunzione (primo della parete sinistra);
  • l'Adorazione dei Pastori (secondo della parete sinistra);
  • ed infine, la Visitazione (terzo della parete sinistra).

L'altare maggiore realizzato nel 1750, accoglie un meraviglioso paliotto decorato da un rilievo raffigurante la Madonna ed il Bambino, ed un ciborio a baldacchino, con porticina in argento sbalzato, il tutto sovrastato da una cornice in stucco rappresentante la Madonna delle Grazie col Bambino ed i santi Giuseppe e Rocco. Le pareti laterali all'altare accolgono ciascuna una tela raffiguranti rispettivamente il Martirio del Battista (destra) ed il Battesimo di Cristo (sinistra). Una cupola a forma di scodella impostata su pennacchi sferici copre l'altare maggiore. 

Splendida altresì la pavimentazione della chiesa contraddistinta da una distesa di maioliche, con al centro un ovale con due incappucciati in preghiera incorniciato da un motivo marezzato verde acqua. Peculiari sono le mattonelle ai lati dei gradini dell'altare decorate da un motivo rocaille in giallo ornato da ghirlande ed uccelli. 

Il patrimonio artistico custodito all'interno del tempio sacro comprende, altresì, le seguenti opere:

  • le statue del Cristo Risorto, della Madonna e di San Giovanni;
  • il dipinto della "Deposizione di Gesù" del pittore Domenico Antonio Verde; 
  • la statua lignea di un Angelo, trasportata a partire dal 1618, durante la caratteristica processione della Corsa dell'Angelo, organizzata nel giorno di Pasqua;
  • infine, una bara sorretta da quattri basi riproducenti zampe di leone, utilizzata dall'Ottocento fino a pochi anni fa, per trasportare il feretro dei confratelli nel tragitto dalla chiesa al cimitero.

 

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