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Eremo e Chiesa di San Nicola

L'Eremo di San Nicola, situato alle falde del Monte Epomeo nel comune di Serrara-Fontana, è un antico eremitaggio raggiungibile dall'abitato di Fontana, percorrendo un sentiero esclusivamente pedonale. L'opera architettonica, significativo esempio di architettura rupestre sull'isola d'Ischia, rappresentò nel tempo oltre che un luogo di preghiera, altresì un ricovero per monache, ivi condotte per volere della nobildonna  Beatrice Quadra e rifugio sicuro per le popolazioni locali all'epoca delle scorrerie piratesche.

La chiesa realizzata scavando un banco di tufo, risale al 1459, al contrario le celle del convento vennero costruite nel 1587.

Il momento di massimo splendore dell'eremo, venne raggiunto al tempo in cui vi soggiornò il suo frate più famoso, Giuseppe d'Argouth, oltre al celebre anacoreta, Giorgio Bavaro, morto in odore di santità, ed alcuni eremiti Fra Giorgio Bavaro, Fra Valentino Moretti dell'Amorrea, Fra Nicola Ramy, Fra Gaspare Eremita, Fra Gabriele D'Ambra, Fra Antonio, Padre Michele, Fra Desiderio.
Giuseppe d'Argouth, già comandante della guarnigione militare di stanza sull'isola, avendo nel 1753 rinunciato, per voto a San Nicola, alla carica di Governatore del Castello d'Ischia, si ridusse a vivere da anacoreta insieme a dodici compagni, divenuti come lui frati. La conversione sopraggiunse il giorno in cui D'Argouth alle prese con due malviventi che gli tesero un agguato in un tetro luogo del Monte Epomeo, restò illeso per intercessione del Santo a cui chiese soccorso. L'uomo assai generoso acquistò i terreni attigui alla chiesa e li donò alla stessa, allo scopo di garantire ai confratelli una tranquilla sussistenza anche dopo la sua morte.

Il tempio ad una sola navata in discreto stato di conservazione ospita sul fondo, la Cappella delle Reliquie risalente alla seconda metà del Settecento, dove si possono ammirare cento nicchie ciascuna contenente vasetti in vetro soffiato entro cui sono conservati antichi resti umani di santi e beati.

Tra le opere storico-artistiche ivi custodite, citiamo:

  • la statua di San Giuseppe in terracotta policroma;
  • la statua del Cristo Morente;
  • la statua di San Nicola di Bari con il fanciullo coppiere (1500) ospitata nella nicchia scandita da coppie di lesene con capitelli e conchiglia, sovrastante l'arco dell'altare maggiore; 
  • l'altare maggiore in marmo è impreziosito da due reggimensola decorati da volute tra cui spicca il paliotto a rilievo, incorniciato da una corona di alloro con simboli vescovili; 
  • il ciborio dell'altare maggiore decorato da cherubini e sormontato da un baldacchino; 
  • il pavimento maiolicato dell'abside, raffigurante un fiore con profilatura plurilobata ed una stella a spicchi bianchi e neri; 
  • infine, il pavimento della navata e della cappella delle Reliquie realizzato con l'impiego di mattonelle con fiori su fondo giallo, alternate a quadrelli di cotto.

L'interno dell'attiguo convento è stato oggi adibito a ristorante e locanda.

Una passeggiata suggestiva nei dintorni dell'Eremo è in grado di regalare un panorama mozzafiato su tutta l’isola d’Ischia e sul Golfo di Napoli.

 

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