Palazzo Biondi
Il Palazzo Biondi situato lungo Via Matteo Verde a Forio, venne costruito tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo su commissione del notaio Domenico Biondi come testimonia una iscrizione affissa all'interno del cortile dell'edificio.
Tra il 1815 ed il 1835, il palazzo è stato sottoposto spesse volte ad interventi di ampliamento e ristrutturazione come attestano le iscrizioni presenti sulle chiavi di volta dei due portoni d'ingresso.
Il prospetto principale realizzato secondo i canoni di un'architettura semplice e lineare è contraddistinto da due portoni in pietra grigia locale, di cui quello ad est reca sulla chiave di volta, un'incisione raffigurante il profilo di una montagna ed una luna piena dal volto umano immersa tra le nuvole e al di sotto la sigla S. B. 1815; mentre, il portone ad ovest presenta sulla chiave di volta, uno stemma barocco di marmo con un profilo maschile scolpito a bassorilievo e la scritta "Salvatore Blundi fu Domenico edificò e modificò 1835".
La porzione della facciata corrispondente al pianterreno è occupata da cinque finestre, di cui la prima è in tufo verde decorata da una fila di archetti ravvicinati da un disegno geometrico, con al centro e alla base dei pilastri due rosette geometriche.
Altre cinque finestre con balconi si aprono in corrispondenza del primo piano.
Il palazzo si compone al suo interno di un'architettura di gusto orientale, caratterizzato da un portico con arcate e volte a vela, occupato da una cucina formata da una cappa da cui penzola una catena alla quale si appendeva la pentola, ed una vasca utilizzata per il lavaggio delle stoviglie.
Segue, una cisterna con davanzale in pietra e verricello di legno, decorata da volute in ferro battuto e due pilastri.
Dal portico diparte una scala che conduce ai locali del piano superiore, coperti da volte a padiglione.