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Chiesa di San Carlo Borromeo

La Chiesa di San Carlo Borromeo denominata altresì Chiesa della Madonna della Libera sorge tra le strade tortuose della Forio medioevale, precisamente in via Gaetano Morgera dove il tempo sembra essersi fermato a quel lontano 1620, anno della costruzione dello splendido edificio religioso ad opera di Sebastiano Sportiello come ex voto.

Il tempio sacro che noi tutti oggi possiamo ammirare conserva l'originario aspetto architettonico nonostante il terremoto del 1883 e l'alluvione del 1910, a seguito dei quali la struttura ha subito il crollo sia della cupola con lanternino che della volta a botte che riparavano la navata, com'è visibile da un disegno del Mattei (1847).

Circa l'intitolazione della chiesa sono state formulate due tesi, di cui una associa la dedica a San Carlo Borromeo dal santo effigiato sull'altare maggiore, mentre la seconda tesi associa il nome a quello della frazione del comune sulla quale si erge, vale a dire San Carlo al Cierco.

Il prospetto principale accoglie il portale centrale in tufo verde con timpano semicircolare entro il quale è inserita una lapide, sovrastato da una finestra anch'essa in tufo verde a sua volta sormontata da un'edicola nei cui due fornici trovano posto le campane.

L'interno impostato su pianta basilicale, accoglie una sola navata con transetto, lungo le cui pareti si aprono sei archi, tre su ciascun lato, oltre che una splendida architrave impreziosita da affreschi raffiguranti triglifi alternate a metope.

La navata e la zona presbiteriale sono coperti da una volta con copertura lignea, mentri i due ampi bracci del transetto sono coperti da volta a botte.

Il patrimonio artistico custodito all'interno della chiesa è un vero e proprio capolavoro frutto della maestria di Cesare Calise, le cui opere sono:

  • la pala d'altare raffigurante San Carlo Borromeo in preghiera; 
  • la tela della Madonna della Libera con in basso un panorama di Forio risalente al 1614;
  • la statua lignea della Madonna della Libera del Settecento
  • due tempere su intonaco raffiguranti rispettivamente la Pietà e la Crocifissione di San Pietro opera di datate 1635;
  • il dipinto del transetto sinistro rappresentante San Francesco che riceve il Bambino dalla Vergine realizzato nel 1635, impreziosito da una lunetta in cui il Santo d'Assisi riceve le stimmate;
  • quattro coppie di dipinti disposti sui pilastri della zona absidale raffiguranti Santi a mezzo busto;
  • infine, il dipinto raffigurante la Visione di San Giacinto custodito sull'altare del transetto destro, risalente al 1635

 

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